Da "Mangiacuore" (Fernandel, 2008) a "La strada ti chiama" (Sinnos, 2022; Premio Andersen 2023 come miglior libro oltre i 12 anni) : l'archivio delle mie pubblicazioni, presentazioni, readings, rassegna stampa
Nel programma scuole Francesca Bonafini presenterà per la prima volta ai suoi lettori La strada ti chiama: il suo nuovo romanzo in cui il perdersi e ritrovarsi, appunto il tema dell’edizione 2022 di Più libri, è centrale nelle vite dei quattro ragazzi protagonisti. Tutti gli appuntamenti di Sinnos Editrice a PLPL 2022.
7 dicembre ore 11,00 Sala Marte La strada ti chiama Presentazione del libro di Francesca Bonafini che incontra le scuole Toronto, estate 1976. Leonardo, Dimitrios, Oliver, Yves. Quattro ragazzi che hanno come elemento comune la passione per l’hockey. Ma non solo. La musica classica fa da colonna sonora di questo libro, dove ritroviamo la scrittura di Francesca Bonafini, che con grande maestria parla di scelte, incertezze, aspettative. E della vita che ci sorprende.
C’è una vita invisibile che dimora in ognuno di noi, custodita con cura oppure respinta o soffocata. È un istintivo moto interiore che incarna il desiderio di cogliere un mistero impossibile da afferrare razionalmente, ma che può essere abbracciato nella sua indecifrabilità. La dimensione sconfinata e vertiginosa della significazione genera una scommessa metafisica. E ci sono voci che, raccontando, creano mondi attraverso i quali giunge a noi una scintilla di infinito. La letteratura racchiude in molteplici forme l’ineludibile domanda di senso che sgorga dalla nostra condizione di animali linguistici. Talvolta accade che questa domanda si condensi nel pronunciare, con fede, la parola Dio. Ma Dio si scorge anche nel dubbio, o in assenza di fede. C’è, tra le righe di ogni scrittura. Perfino quando il grido scaturito dalla mancanza della risposta volge alla bestemmia. In questo libro, quindici scrittori messi di fronte alla sfida di narrare l’invisibile, provano a tradurre in parole la vita immateriale – tanto invisibile quanto indicibile, eppure così vera – della nostra spiritualità.
“Quindici penne di grande qualità letteraria e sguardo laico” (L’Osservatore Romano), 7/8/2021
“Due brave scrittrici e nomi eccellenti del panorama letterario” (Roberto Carnero, settimanale Credere, 24/10/2021
“La vita invisibile che dimora in ognuno di noi diventa, in questo libro, l’occasione per riflettere, cambiare punto di vista, osservare e ascoltarci” (Giulia Siena, mensile Leggere:tutti, aprile 2022)
Ale Di Blasio, Francesca Bonafini, Alessio Romano e Paolo Di Paolo durante la presentazione di “Una stanza tutta per loro” (Avagliano Editore) al Salone Internazionale del Libro di Torino 2019.
Uno scavo nell’interiorità di una protagonista credibile, autentica, sincera. È un libro di forte interrogazione esistenziale, che richiama, per certe tonalità interiori, due scrittori della linea emiliana, la cui lezione l’autrice sembra aver ben presente: Silvio D’Arzo e Pier Vittorio Tondelli. Il Sole 24 Ore
Un romanzo che fa venire voglia di viaggiare e di innamorarsi. Grazia Verasani
Casa di carne sa dire magnificamente e tutto della geografia sentimentale. Questo romanzo è un’istigazione all’amore. Patrizia Rinaldi
Silvio D’Arzo diceva che non c’è nulla al mondo di più bello che scrivere. Per parte mia, potrei dire che il fascino ti prende, quando senti che la lingua diventa ritmo, e che quel ritmo ha una sua verità. Francesca Bonafini, oggi, ridesta questa esperienza di incantesimo. Fabrizio Frasnedi
La scrittura di Francesca Bonafini non delude mai. Romana Petri
La gioia della carne e la necessità dell’etica. Corriere della Sera
Questo romanzo incanta e conduce chi legge nel cuore della capacità di essere se stessi a dispetto del giudizio degli altri, resistendo ai luoghi comuni. Letteratitudine
Un’escursione nel mondo sterminato del linguaggio d’invenzione. Pelagos. Rivista di Letteratura Contemporanea
SCANDICCI (FI) – 29 ottobre, Libreria Centrolibro Scandicci, ore 17.30. Con Emanuele Ponturo e Marco Innocenti. PALERMO – 19 novembre, Caffè del Teatro Massimo, ore 10,30. Con Emanuele Ponturo e Beatrice Monroy. BAGHERIA – 20 novembre, Galleria d’arte Drago, ore 18. Con Ornella Piazza e a cura della libreria Interno95. CATANIA – 24 novembre, libreria Catania Libri, ore 18. Con Nicola Savoca. Letture a cura di Letizia Tatiana Di Mauro. SIRACUSA – 27 novembre, libreria Mascali, ore 18. Con Giuseppina Norcia. ROMA – Più libri più liberi. Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, Stand di Avagliano. PESCARA – 27 gennaio, Libreria Centro D’Abruzzo, ore 18. Con Alessio Romano e Mascia di Marco. VIGASIO (VR) – 9 febbraio, palazzetto dello sport, ore 20.30. Con Laura Passaretti. PERUGIA – Teatro Morlacchi, febbraio, data in via di definizione. FERRARA – 9 marzo, gruppo di lettura, dettagli da definire. PESARO – 23 marzo, libreria Il Catalogo, orario da definire. Con Elisa Vignali.
Date in via di definizione per il 2017: Roma, Milano, Firenze e altre.
“Questo romanzo incanta e conduce chi legge nel cuore della capacità di essere se stessi a dispetto del giudizio degli altri, resistendo ai luoghi comuni.” (Simona Lo Iacono su Letteratitudine)
“Francesca Bonafini ha scritto un romanzo che pare una jam session, però una di quelle dove suona gente parecchio brava, che non fa calare mai il ritmo fino alla fine.” (Giovanni Pannacci su L’arte della menzogna)
“Una lingua rotonda, ritmata, armoniosa e perfetta. Non è certo una novità che la prosa di Francesca Bonafini prediliga le sonorità, e questo romanzo talvolta pare cantato.”
(Caterina Falconi su Libroguerriero).
“Un linguaggio scoppiettante e personale, originalissimo”
(La Provincia, settimanale di Sondrio)
“Francesca Bonafini scava, va giù a fondo, apre tutte quelle porte che teniamo sotto chiave”
(Fabiana Marzotto sul blog letterario Tre mandorle al dì)
“La scrittura della Bonafini è vivace, un flusso di coscienza che travolge”
(Rossella Montemurro su IlMioTg.it)
“Inconfondibile, il passo andante di Francesca Bonafini, il ritmo del suo camminare scrivendo. Con il suo stile che non delude mai conduce il lettore in una storia d’amore e d’anarchia”
(Valentina Ferri)
“Il linguaggio di Francesca è musicale, intrigante e poetico e accoglie il lettore in un’atmosfera di piccole grandi libertà. Ad accompagnare le pagine de “La cattiva reputazione” ho scelto la voce della Chamana o Chavela Vargas, la cantautrice messicana tenera e rivoluzionaria che nella sua lunga carriera musicale ha cantato l’amore, la libertà, il coraggio e combattuto i falsi moralismi e le costrizioni sociali.” (Valentina di Cesare, per la rubrica “1 LIBRO + 1 DISCO – incontri fortuiti di suoni e parole” su Rockambula Webzine)
– Sulmona, Premio Metamorfosi 2016.
Menzione speciale a “La cattiva reputazione” (Avagliano, 2016).
INTERVISTE
“Le parole della letteratura sono gustose, e Nina ne sente il sapore, ci gioca, se le mastica con godimento. Credo che questo accada a chiunque abbia un rapporto autentico con la lettura: le parole dei testi nutrono la quotidianità, tornano a essere carne, finiscono per abitare nella viva voce di un lettore innamorato della lingua.” – (Dall’intervista uscita sul blog letterario L’arte della menzogna)
“Rinunciando a un legame sicuro, avvio fra noi un rapporto libero” scriveva Illich. Sarò temeraria, ma mi piace pensare all’amore come a una promessa che si rinnova giorno per giorno, in totale autonomia da ogni condizionamento istituzionale. I condizionamenti istituzionali assicurano la facciata. Non la sostanza. – (Dall’intervista uscita sul portale Il Mascalzone)
“Il linguista Harald Weinrich dice giustamente che le parole sono innocenti, che l’inganno non è nella lingua, ma nell’uso che se ne fa. Credo sia dunque importante cercare di fare delle parole un utilizzo consapevole, virtuoso, responsabile. Il che comporta, a mio modo di vedere, anche la capacità di restare in silenzio. Il silenzio fa bene alle parole.” – (Dall’intervista uscita sul portale Finzioni)
“Sta di fatto che le etichette con cui classifichiamo e ordiniamo tutto – e non solo le letterature – sono certamente rassicuranti, e fanno parte del nostro bisogno di trovare degli appigli per non vivere nell’angoscia, ma non dobbiamo dimenticarci che ogni sistema di riferimento è precario, provvisorio, illusorio. E se attraverso la frequentazione dei testi diventiamo saccenti e arroganti, non abbiamo capito niente, ma proprio niente, del senso dello scrivere e del leggere, che ci portano invece in una direzione di accoglienza, di gentilezza, di ascolto.” – (Dall’intervista uscita su La voce di Bagheria)
“Libertà significa, forse, responsabilità, ovvero capacità di mettersi in dialogo. A me piace molto impiegare il mio tempo a riflettere sulle parole (e sarà anche per questo che sono lentissima in tutto e sempre arranco trafelata in questo mondo così performativo e così ossessionato dalla rapidità) e nella parola responsabilità, smontandola, ci trovo dentro il verbo rispondere e il sostantivo abilità: essere responsabili vuol dire essere capaci di rispondere, nel senso di saper entrare in dialogo con l’alterità, di tener conto dell’alterità. Tener conto di chi ci sta di fronte, averlo a cuore. Ma avere a cuore l’Altro non significa sottostare, non significa farsi condizionare, né abdicare al proprio desiderio, inteso come vocazione, attitudine, passione. La cura, la considerazione, il rispetto devono essere reciproci, altrimenti il dialogo diventa impraticabile.” – (Dall’intervista uscita sulla rivista Periodico Italiano Magazine)
INTERVISTE RADIO
A Radio Radicale durante il Salone del Libro di Torino 2016
Radio Radicale, intervista a Francesca Bonafini per “La cattiva reputazione” e a Daniela D’Angelo (Avagliano editore), Torino, Salone del Libro 2016
Intervista a Telequattro, tv regionale del Friuli Venezia Giulia, trasmissione Trieste in diretta, dove abbiamo conversato di cattive reputazioni, di anarchia dell’amore, del sapore delle parole, della lettura come capacità di ascolto, della fortuna di incontrare dei maestri, del progetto e dell’imprevedibilità, e infine di film belli come “Non essere cattivo” di Claudio Caligari.
RAI NEWS 24
Francesca Bonafini parla de La cattiva reputazione (Avagliano, 2016) nella trasmissione Il Sabbatico di Rai News 24.
La cattiva reputazione in viaggio, tutte le tappe:
BOLOGNA – 10 maggio, Libreria Trame, ore 20.30. Con Alessandra Sarchi.
TORINO – 12 maggio, Libreria Golem, ore 18. Con Fabiana Marzotto.
MODENA – 20 maggio, Emily Bookshop, ore 18.30. Con Eliselle.
VERONA – 29 maggio, Vib – Spazio Vibrissae, ore 11.30. Con Federica Sgaggio.
IMOLA – 4 giugno, libreria Coop, ore 17.30. Con Muriel Pavoni.
BOLOGNA – 8 giugno, reading in Piazza Verdi per “Piazza Letterarie“, a partire dalle ore 18.
NAPOLI – 14 giugno, Libreria Iocistò, ore 18.30. Con Patrizia Rinaldi e Carmen Pellegrino.
FUNO (BO) – 18 giugno, piazza del Mercato, ore 21. Con Samanta Picciaiola.
TRIESTE – 25 giugno, Summertat – rassegna estiva della libreria In der Tat, ore 19.
TIRANO (SO) – 29 giugno, rassegna “dimercoledì- un mosaico di libri e parole, libreria Il Mosaico, ore 21. Con Sara Baldini.
VERONA – 8 luglio, aperitivo alla libreria cooperativa Libre, ore 18.
SCANDICCI (FI) – 29 ottobre, Libreria Centrolibro Scandicci, ore 17.30. Con Emanuele Ponturo e Marco Innocenti.
PALERMO – 19 novembre, Caffè del teatro Massimo, ore 10,30. Con Emanuele Ponturo e Beatrice Monroy.
BAGHERIA – 20 novembre, Galleria d’arte Drago, ore 18. Con Ornella Piazza e a cura della libreria Interno95.
CATANIA – 24 novembre, libreria Catania Libri, orario da definire. Con Nicola Savoca.
SIRACUSA – 27 novembre, libreria Mascali, ore 18. Con Giuseppina Norcia.
PESCARA – 27 gennaio, libreria Coop Centro D’Abruzzo, con Mascia Di Marco e Alessio Romano, ore 18.
VIGASIO (VR) – 9 febbraio, palazzetto dello sport, ore 20.30, con Laura Passaretti.
PERUGIA – dettagli in via di definizione
FERRARA – 9 marzo, gruppo di lettura, dettagli da definire.
PESARO – 23 marzo, libreria Il Catalogo, con Elisa Vignali, orario da definire.
Date in via di definizione per il 2017: Roma, Milano, Firenze e altre.
La cattiva reputazione al Salone Internazionale del Libro 2016 a Torino dal 12 al 16 maggio allo stand di Avagliano Editore, padiglione 1, stand E67.
“E il garbo di una frase è il suo insostituibile sapore; e tale sapore non è altro che il suo ritmo”. Da questa frase di FabrizioFrasnedi citata in esergo ne La cattiva reputazione (Avagliano, 2016) ha preso avvio la mia conversazione radiofonica con Livio Partiti per Il posto delle parole, andata in onda sabato 15 ottobre 2016 e che si può riascoltare qui.
In apertura de “La cattiva reputazione” (Avagliano, 2016)
BOLOGNA – 10 maggio, Libreria Trame, ore 20.30. Con Alessandra Sarchi. TORINO – 12 maggio, Libreria Golem, ore 18. Con Fabiana Marzotto. MODENA – 20 maggio, Emily Bookshop, ore 18.30. Con Eliselle. VERONA – 29 maggio, Vib – Spazio Vibrissae, ore 11.30. Con Federica Sgaggio. IMOLA – 4 giugno, libreria Coop, ore 17.30. Con Muriel Pavoni. BOLOGNA – 8 giugno, reading in Piazza Verdi per “Piazza Letterarie“, a partire dalle ore 18. NAPOLI – 14 giugno, Libreria Iocistò, ore 18.30. Con Patrizia Rinaldi e Carmen Pellegrino. FUNO (BO) – 18 giugno, piazza del Mercato, ore 21. Con Samanta Picciaiola. TRIESTE – 25 giugno, Summertat – rassegna estiva della libreria In der Tat, ore 19. TIRANO (SO) – 29 giugno, rassegna “dimercoledì- un mosaico di libri e parole, libreria Il Mosaico, ore 21. Con Sara Baldini. VERONA – 8 luglio, aperitivo alla libreria cooperativa Libre, ore 18.
Date in via di definizione per l’autunno: Pesaro, Firenze, Pescara, Roma, Milano, Palermo, Catania, Siracusa, Trapani, Messina, Genova e altre ancora.
La cattiva reputazione al Salone Internazionale del Libro 2016 a Torino dal 12 al 16 maggio allo stand di Avagliano Editore, padiglione 1, stand E67.
Radio Radicale, Massimiliano Coccia intervista Francesca Bonafini per “La cattiva reputazione” e Daniela D’Angelo (Avagliano editore). Torino, Salone del Libro 2016. L’intervista si può ascoltare qui.
Torino, Salone del Libro 2016, stand di Avagliano editore.
Alessandra Sarchi e Francesca Bonafini alla libreria Trame di Bologna per l’anteprima de “La cattiva reputazione”, 10 maggio 2016. (Foto di Claudio Guerra)
La presentazione napoletana de “La cattiva reputazione” con Patrizia Rinaldi e Carmen Pellegrino. (Foto di Ciro Orlandini).
Su Il Piccolo di Trieste, in occasione della presentazione triestina alla libreria In der Tat.
Paola, che le amiche chiamano Pillo, manda improvvisamente all’aria il suo matrimonio con Pinuccio, che gli amici chiamano Nuccio, un ragazzo prevedibile che le avrebbe garantito un futuro stabile ma senza emozioni. Il colpo di testa si deve all’innamoramento folle per il bel Pierluca, un chitarrista biondo ed enigmatico, e si interseca con un altro innamoramento folle, quello dell’amica Nina per Luigi, pianista nella stessa band in cui suona Pierluca.
Le ragazze iniziano un’avventura on the road in compagnia di altre due giovani donne inquiete quanto loro. Un viaggio che le porterà a confrontarsi con i temi dell’amore, del matrimonio, della famiglia e con la difficoltà di crescere senza adattarsi alle regole precostituite, obbligatorie per tutti.
Sullo sfondo di un’Italia ipocrita e moralista, le protagoniste, durante il loro viaggio, faranno molti incontri: i fratelli marchigiani Danilo e Tommaso e la loro famiglia omofoba, l’infermiera Silvia Berneri e il suo coraggio ribelle, il giovane tunisino Jamil, i salotti della Milano bene, un solitario ragazzo genovese e un’ombra che torna dal passato di Nina.
Grazie a una scrittura pirotecnica e briosa Francesca Bonafini ci regala un sorprendente romanzo d’amore e d’anarchia.
Francesca Bonafini (Verona 1974) vive a Bologna. Numerosi suoi racconti sono apparsi su riviste, quotidiani e antologie. È presente nel Dizionario affettivo della lingua italiana (Fandango, 2008). Ha pubblicato il romanzo Mangiacuore(Fernandel, 2008). È coautrice del romanzo collettivo Ilcavedio (Fernandel, 2011). Ha scritto di musica italiana e in particolare di Ivano Fossati nel volume Sex machine. L’immaginario erotico nella musica del nostro tempo (Auditorium, 2011). Ha pubblicato il libro umoristico a quattro mani Non avremmo mai dovuto. Le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti(Ad est dell’equatore, 2015). Con Avagliano editore ha pubblicato il romanzo Casa di carne (2014), con cui è arrivata finalista al Premio Letterario Internazionale Scrivere per Amore.
Il viaggio di Casa dicarne(Avagliano, 2014)riparte da Vienna.
L’appuntamento è lunedì 27 aprile alle ore 19.00 alla libreria Hartliebs Bücher – Porzellangasse 36 – 1090 Wien.
Un romanzo che fa venire voglia di viaggiare e di innamorarsi. Grazia Verasani
Casa di carne sa dire magnificamente e tutto della geografia sentimentale. Questo romanzo è un’istigazione all’amore. Patrizia Rinaldi
Silvio D’Arzo diceva che non c’è nulla al mondo di più bello che scrivere. Per parte mia, potrei dire che il fascino ti prende, quando senti che la lingua diventa ritmo, e che quel ritmo ha una sua verità. Francesca Bonafini, oggi, ridesta questa esperienza di incantesimo. Fabrizio Frasnedi
Il romanzo di Francesca Bonafini è uno scavo nell’interiorità di una protagonista credibile, autentica, sincera. […] È un libro di forte interrogazione esistenziale, che richiama, per certe tonalità interiori, due scrittori della linea emiliana, la cui lezione l’autrice sembra aver ben presente: Silvio D’Arzo e Pier Vittorio Tondelli. Roberto Carnero – Il Sole 24 Ore
La Sicilia – recensione a firma di Domenico Trischitta
Avvenire – Roberto Carnero in un suo pezzo intitolato “È bello sapere versi a menadito” uscito su Avvenire il 19 giugno 2016, cita in chiusura un ampio brano da Casa di carne (Avagliano, 2014).
Un romanzo che fa venire voglia di viaggiare e di innamorarsi. Grazia Verasani
Casa di carne sa dire magnificamente e tutto della geografia sentimentale. Questo romanzo è un’istigazione all’amore. Patrizia Rinaldi
Silvio D’Arzo diceva che non c’è nulla al mondo di più bello che scrivere. Per parte mia, potrei dire che il fascino ti prende, quando senti che la lingua diventa ritmo, e che quel ritmo ha una sua verità. Francesca Bonafini, oggi, ridesta questa esperienza di incantesimo. Fabrizio Frasnedi
Il romanzo di Francesca Bonafini è uno scavo nell’interiorità di una protagonista credibile, autentica, sincera. […] È un libro di forte interrogazione esistenziale, che richiama, per certe tonalità interiori, due scrittori della linea emiliana, la cui lezione l’autrice sembra aver ben presente: Silvio D’Arzo e Pier Vittorio Tondelli. Roberto Carnero – Il Sole 24 Ore
Milano, 1 ottobre 2014, i tre finalisti del premio letterario internazionale “Scrivere per Amore”: Alessandra Sarchi, Andrea Molesini, Francesca Bonafini
“Il naufragio ci ricorda che non siamo onnipotenti, e che tutte le nostre certezze sono fatte di sabbia, e che il sapere, se davvero coincide con la saggezza, non ha niente a che fare con la sicumera e con lo sfoggio. Perdersi è salvifico, perdersi ci dice chi siamo, ci ricorda una parola bellissima: umiltà, che viene da humus, terra. Noi questo siamo: terra. Che poi humus nel linguaggio corrente significa terreno molto fertile, e noi possiamo essere molto fertili, possiamo generare bellezza, perché l’umiltà ci rende più capaci di creare armonia anziché conflitto o, per lo meno, di porre le basi per una convivenza il più possibile rispettosa, e quindi pacifica. E infine, il naufragio forse ci insegna anche l’allegria, e qui mi riferisco a quel meraviglioso titolo ungarettiano, Allegria di naufragi: il naufragio talvolta rinnova l’attaccamento alla vita, malgrado tutto.”
“Il silenzio fa bene alle parole e a tutto il resto. Parliamo troppo, scriviamo troppo, e dovremmo invece praticare più spesso l’esercizio del silenzio, che è poi anche l’esercizio dell’ascolto. Invece è come se volessimo sempre riempire tutti gli spazi, anche quelli degli altri. Non va bene, e non fa bene. Per questa ragione io sento spesso il bisogno di stare da sola, per poi tornare in mezzo agli altri meglio capace di uno sguardo di tenerezza, come dice Fabrizio Frasnedi, le cui parole sono da tanti anni il mio nutrimento essenziale.”
Dall’intervista che mi ha fatto Marilù Oliva, pubblicata su Libroguerriero.
Queste le motivazioni delle giurate che hanno dato la loro preferenza a Casa di carne:
Casa di carne di Francesca Bonafini fa venire voglia di scovare uno zaino, riempirlo e andare in cerca del miracolo dell’amore. La protagonista, con le sue partenze e i suoi sconfinamenti, è sincera, autentica. Sono pagine che si bevono anche grazie a un uso della punteggiatura che rende il ritmo e i dialoghi incalzanti, senza bisogno di segni tipografici. (Alda Vanzan, giornalista de Il Gazzettino)
Casa di Carne è un libro che va diritto al cuore e tocca le vibrazioni dei sensi. Anzi, è proprio su un diverso “sentire” sessualmente e mentalmente che fa riflettere. La protagonista, con energia, entusiasmo e coraggio intraprende una strada che non conosce, che non sa bene dove la porterà ma che istintivamente percepisce dover percorrere per trovare l’amore con A maiuscola. In questa ricerca non facile si imbatte e si confronta con altri sentimenti: il piacere della sessualità tra amiche, l’amicizia, la fratellanza, la sofferenza e il dolore. Esperienze che l’aiutano a connotare ancor più incisivamente la sua ricerca. In questo la storia presenta uno spunto, a mio avviso, originale. Anche il ritmo è originale, incalzante e quanto basta da spingere il lettore ad arrivare in fretta alla fine. La scrittura è piacevole, seppur in alcuni tratti appare ancora acerba.
Ma sono convita che Francesca abbia tutti i requisiti per proseguire con successo quel percorso di scrittrice dove è già un nome. (Lucilla Incorvati, giornalista di Plus24-Sole24Ore)
La mia scelta ricade su Casa di carne perché ho molto apprezzato la modernità non solo del tema, ma del modo di affrontarlo. In particolare, la scelta di non cedere al dialogo in forma diretta preferendovi invece la formula indiretta rende la lettura più scorrevole e appassionante. (Manuela Croci, giornalista de Il Corriere Della Sera)
Si dice che i cuori dei giovani ondeggiano sempre. Sono cuori capricciosi, in tensione verso qualcosa che solo intuiscono ma che con difficoltà riescono a raggiungere. L’autrice suggerisce, con una lingua affascinante, ludica ed efficace, che per trovarsi è necessario perdersi. L’irrequietezza del cuore e del corpo non è una debolezza, ma la forza vitale che spinge la protagonista a innamorarsi di se stessa prima di tutto, quindi della vita e di chi ne fa parte. Un romanzo che è un viaggio, proprio come l’amore e che sa restituire al lettore la voglia, qualora perduta, di rischiare tutto per trovare la felicità. (Melissa Panarello, scrittrice)
Andrea Molesini (Sellerio), Alessandra Sarchi (Einaudi), Francesca Bonafini (Avagliano), finalisti al Premio Letterario Internazionale “Scrivere per amore”.
Serata finale del Premio Letterario Internazionale “Scrivere per amore”
Acquista Casa di carne (Avagliano, 2014) su Amazon.
Grazie di cuore a Nando Scalamandrè, Daniela D’Angelo, Michela Boccalini, Valentina Osmani, Giampaolo Comida, Raffaele Scalamandrè, Emanuele Ponturo per la cura, il garbo, e l’affetto con cui hanno realizzato questo video. E grazie a Thomas Sinigaglia per la bellissima colonna sonora.
Di acque e di identità fluida, di attraversamenti, del verbo desiderare che è un tirar giù dalle stelle, e degli abbracci che sono un prendersi cura. E poi delle parole, che sono la nostra speciale forma di stare al mondo, ma che di fronte alla consapevolezza spaventosa che tutto è fumo emangiare vento – come sta scritto nel Qohélet – non bastano più, e devono farsi carne per permetterci di vivere in un’orizzonte di senso. E della necessità di trovare un posto, almeno uno, in cui spogliarci di ogni infingimento. E dell’amore, che quando diventa luogo di finzione, non è più degno del suo stesso nome.
Di questo e di molto altro abbiamo parlato a Il posto delle parole, a TRS Radio, in una conversazione con Livio Partiti.
Il mio Casa di carne(edito da Avagliano) è nella terzina finalista del premio letterario internazionale Scrivere Per Amore insieme a L’amore normale (Einaudi) di Alessandra Sarchi e a Presagio (Sellerio) di Andrea Molesini.
“Casa di carne” (Avagliano), “L’amore normale” (Einaudi), “Presagio” (Sellerio).
“SCRIVERE PER AMORE”: annunciati i finalisti della XIX edizione
Francesca Bonafini, Andrea Molesini e Alessandra Sarchi sono i finalisti della XIX edizione di “Scrivere per amore”, Premio letterario internazionale promosso e ideato dal “Club di Giulietta” conferito alle più belle pagine d’amore della letteratura italiana e straniera.
Mercoledì 1 ottobre, alle ore 18, gli scrittori saranno presentati in anteprima al Circolo dei Lettori di Milano – Fondazione Pini, in attesa della finalissima in programma a Verona il 15 novembre
L’amore normale di Alessandra Sarchi edito da Einaudi, Casa di carne di Francesca Bonafini edito da Avagliano e Presagio di Andrea Molesini edito da Sellerio: questi i tre finalisti del Premio Letterario Internazionale “Scrivere per Amore”, promosso dal Club di Giulietta con il sostegno della Cantina Gerardo Cesari e da quest’anno con la preziosa collaborazione del Due Torri Hotel di Verona e del Circolo dei Lettori di Milano – Fondazione Pini.
I tre romanzi, scelti da una giuria tecnica tra le 19 opere in concorso, raccontano l’amore attraverso storie diverse e appassionanti: un complesso quartetto sentimentale ne L’amore normale, analisi di un reticolo di rapporti con finale a sorpresa; una relazione fra personaggi fuori dal comune alla vigilia della tragedia della Grande Guerra in Presagio; la storia dei viaggi e degli amori di una giovane donna alla ricerca di sé e della propria identità in Casa di carne.
Nato nel 1996, il Premio, che annovera tra i suoi vincitori grandi nomi della letteratura nazionale e internazionale ed è l’unico in Italia dedicato al tema dell’amore, vanta da quest’anno la prestigiosa partecipazione del Due Torri Hotel, storico 5 stelle della città, partner promotore e organizzatore, che rende così omaggio all’amore e al suo legame con Verona.
La lussuosa sede ospiterà infatti i finalisti e una giuria esterna di note giornaliste e scrittrici italiane coordinatedal presidente Giuseppe Di Piazza, giornalista del Corriere della Sera, fotografo e scrittore. Queste le quattordici giurate: Alessandra Appiano, Samantha Biale, Daniela Brancati, Desideria Cavina, Manuela Croci, Patrizia Finucci Gallo, Pierangela Fiorani, Silvia Frau, Lucilla Incorvati, Paola Jacobbi, Carlotta Mannu, Melissa Panarello, Alessandra Tedesco, Alda Vanzan.
CALENDARIO APPUNTAMENTI
MERCOLEDÌ 1 OTTOBRE, ORE 18 – Presentazione dei finalisti presso il Circolo dei Lettori di Milano – Fondazione Pini di corso Garibaldi 2, partner ufficiale del Premio, che in questa occasione inaugura anche la collaborazione con il Circolo dei Lettori di Verona. Oltre agli scrittori e ad alcune delle giurate saranno presenti Giovanna Tamassia del Club di Giulietta e la presidente del Circolo dei Lettori di Milano Laura Lepri. Ospiti speciali Marcella Meciani, direttore editoriale di Mondolibri, che parlerà di “Love Stories – Baci bestseller nella fiction moderna”, e Maria Paola Romeo, dell’agenzia letteraria Grandi & Associati che racconterà “L’amore globale, il rosa seriale nell’epoca dell’ebook”.
SABATO 18 OTTOBRE, ORE 20.30 – “Scrivere per amore SLAM”: in Piazza dei Signori a Verona i giurati scaligeri si sfideranno in difesa del proprio finalista preferito. Con Federica Sgaggio, Guariente Guarienti e Valeria Lo Forte. Modera Marco Ongaro.
SABATO 15 NOVEMBRE GRAN FINALE A VERONA – Una giornata che vedrà protagonista l’amore a partire dall’appuntamento delle ore 17.30 nelle splendide sale del Due Torri con il talk “Parlami d’Amore”. Nello storico hotel di Piazza Santa Anastasia le giurate e i finalisti animeranno un frizzante pomeriggio sull’ amore. Alle ore 21 il Teatro Nuovo (Piazza Viviani 10) ospiterà i finalisti e la giura per la proclamazione e la premiazione del vincitore.