Francesca Bonafini

Da "Mangiacuore" (Fernandel, 2008) a "La strada ti chiama" (Sinnos, 2022; Premio Andersen 2023 come miglior libro oltre i 12 anni) : l'archivio delle mie pubblicazioni, presentazioni, readings, rassegna stampa

Tag: Abruzzo

Il frasario essenziale del fedifrago: la rassegna stampa

“Il fatto è che ci sono due modi per affrontare un tema doloroso come il tradimento: la tragedia e la commedia. Noi abbiamo scelto di corredare il frasario del fedifrago con storie vere di ordinaria comicità, sia perché il comico è la forma moderna del tragico, sia perché ridere dei propri disastri quotidiani è l’unico modo per non esserne sopraffatti. Come suggerisce l’assennato finale del Falstaff di Verdi, la realtà della condizione umana è che siamo tutti gabbati. Così, con uno sguardo di tenerezza rivolto al nostro annaspare, davvero non ci resta che ridere.”

Da Non avremmo mai dovuto. Le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti di Francesca Bonafini e Caterina Falconi (ad est dell’equatore, 2015)

La rassegna stampa:


La Città, quotidiano di Teramo
Francesca Bonafini e Caterina Falconi confezionano un divertissement che racconta uno spicchio clandestino della commedia umana, tenendo però fermo quel retrogusto amaro che alla fine diventa il vero bioritmo di tutte le scappatelle prolungate” (Simone Gambacorta).

Il Centro, quotidiano d’Abruzzo
“Divertente, sincero, ironico fino a rasentare la sfacciataggine” (Lalla D’Ingnazio)

I Libri
“Non avremmo mai dovuto – unico frasario semiserio del fedifrago italiano è un tesoro prezioso per ogni donna, uno strumento efficace di difesa personale più violento e simpatico di qualsiasi arte marziale.” (Alessandra Allegretti)

Yahoo Italia
“Abbiamo raccolto dunque queste frasi, corredandole di storie vere di quotidiana comicità, perché l’unico modo per uscire sani di mente dalle faccende di corna è ridere, ridere, e ancora ridere”. (Intervista alle autrici su Yahoo Italia)

Video servizio su Yahoo Italia

Grazia.it
“Il perfetto libro per l’estate che ci aspetta”.

The Huffington Post
“Questo frasario squisitamente letterario vi farà sorridere, riflettere, domandare fino a che punto noi e le nostre amiche siamo davvero in grado di non buttare il nostro cuore a chi non lo merita”. (Marilù Oliva)

Mangialibri
“Con sguardo sornione e tono leggero le autrici portano alla luce i grandi classici dell’inganno amoroso – ma anche, simmetricamente, dell’ingenuità femminile – e li esemplificano con delle brevi parabole, portando all’attenzione del lettore casi pratici e aneddoti tragicomici.” (Eleonora Cocola)

Intervista su D la Repubblica
“Per parte mia, credo che nelle faccende d’amore la menzogna, soprattutto se reiterata, corrisponda a una forma di possesso: si mente perché scegliere la franchezza significa rischiare di perdere l’altro, considerato più come una proprietà, un oggetto funzionale alla propria vanità o ai propri comodi o al proprio status sociale, che un soggetto libero. Anche se possono esserci delle fasi in cui si mente per fragilità e indecisione, il perseverare nella menzogna è forse un modo per evitare il dialogo, il confronto, la responsabilità. Eppure, essere franchi in maniera garbata, con delicatezza, è possibile. L’amore è anarchico, non può subire costrizioni e deve essere lasciato libero di andare per la sua strada ma, proprio in virtù della sua anarchia, presuppone un’etica”. (Francesca Bonafini)

D Repubblica: Gallery di 15 frasi usate dal fedifrago

Caffeina Magazine: gallery di 15 frasi fedifraghe

Lettera Donna
“E se a detta delle autrici non ci sono che due modi per affrontare un tema doloroso come il tradimento, la tragedia e la commedia, il prontuario vira decisamente sul secondo corredando il frasario del fedifrago con storie di ordinaria comicità.”

Bigodino.it
Far fronte al fedifrago, anche sotto l’ombrellone.

Critica Letteraria
“Un’ironia leggera, non perfida, solidale coi destini di tutti i personaggi, che condividono la stessa, complicatissima, condizione umana.” (Nicola Campostori)

Vanity Fair
Su Vanity Fair Italia Giovanna Donini si ispira al nostro frasario del fedifrago:
“Un giorno, forse, scriverò il manuale del perfetto cornuto e felice, per adesso, mi limito a leggere i manuali sul tradimento che esistono già. Uno di questi, che ho letto recentemente e che mi ha molto divertito, è ‘Non avremmo mai dovuto’ di Francesca Bonafini e Caterina Falconi. E’ un libro comico edito ad est dell’equatore che raccoglie le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti. E così ispirandomi a questo divertentissimo manuale mi sono chiesta: quali sono, allora, le sette frasi che le donne fidanzate o sposate (siamo in Italia, sposate si fa per dire, purtroppo!) dicono alle amanti.” (Giovanna Donini)

Back in Black (di radio RCF)
“Scorrono così storie che piegano in origami le frasi che fanno da incipit, tramutandole in statuine di carta che rendono omaggio al traditore stesso: bellissime, perfette, nella loro anima e consistenza di carta.”

Il Piccolo, quotidiano di Trieste
“Divertente, graffiante e umiliante (per tanti uomini)” (Pietro Spirito)


Interviste Radio:

Radio Città del Capo – Francesca Bonafini dialoga con Sergio Rotino

Radio m2o – Caterina Falconi dialoga con LaMario (trasmissione Mario and the City)

 

Interviste tv:

 

RETEQUATTRO 

La puntata pomeridiana del 4 febbraio 2016 di Forum, su Retequattro, in cui sono stata ospite per parlare di Non avremmo mai dovuto.

Francesca Bonafini a Forum

 

Barbara Palombelli con Non avremmo mai dovuto

“Non avremmo mai dovuto” nelle mani di Barbara Palombelli

 

METRO News 24

 

RETE 8
A partire dal minuto 31:28 nella rubrica “I consigli del libraio” dell’emittente abruzzese Rete 8.

RETE 8:
Intervista nella rubrica di libri di Rete 8 (dal minuto 18:45)

 

TELEQUATTRO
Intervista a Francesca Bonafini, trasmissione Trieste in diretta di Telequattro, emittente del Friuli Venezia Giulia. I primi ventitré minuti della puntata del 26 febbraio 2016 sono tutti dedicati al nostro frasario del fedifrago.

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non avremmo mai dovuto - bonafini e falconi
Il fedifrago in tour: tutte le presentazioni

BOLOGNA – 1 luglio 2015, libreria Irnerio, ore 16. Con Serena Scandellari. Letture a cura di Daniela Bortolotti.
SILVI MARINA (TE) – 4 luglio 2015, libreria Rio Bo, ore 21. Letture a cura di Debora Giobbi.
PESARO – 28 agosto 2015, libreria Il Catalogo, ore 18. Con Francesco Nicolini.
VERONA – 11 settembre 2015, libreria Feltrinelli, ore 18. Con Serena Marchi e Alberto Fezzi.
TRIESTE – 4 ottobre 2015, libreria Minerva, ore 18. Con Corrado Premuda.
RAVENNA – 18 novembre 2015, libreria Liberamente, ore 18. Con Nevio Galeati.
PESCARA – 27 novembre 2015, rassegna “A tu per tu con l’autore”, Libreria Coop del Centro D’Abruzzo.
BOLOGNA – 27 gennaio 2016, rassegna “Libreschi – degustazioni letterarie” al “Va mo là”, via delle Moline 3.
VIGASIO (VR) – 28 gennaio 2016, Associazione Amiche della Biblioteca, Palazzetto dello Sport. Con Laura Passaretti.

Francesca Bonafini e Caterina Falconi alla libreria Irnerio di Bologna, 1 luglio 2015, prima presentazione nazionale di "Non avremmo mai dovuto. Le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti" (Ad est dell'equatore, 2015)

Francesca Bonafini e Caterina Falconi alla libreria Irnerio di Bologna, 1 luglio 2015, prima presentazione di “Non avremmo mai dovuto. Le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti” (Ad est dell’equatore, 2015)

Il frasario essenziale del fedifrago: da oggi in libreria

Si intitola Non avremmo mai dovuto. Le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti ed esce oggi, 24 giugno 2015, edito da ad est dell’equatore.

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non avremmo mai dovuto - bonafini e falconi
Il frasario essenziale del fedifrago: istruzioni per l’uso.

È stato dimostrato da ricerche approfondite condotte sul campo che ogni marito fedifrago, quando si rivolge alla propria amante, attinge, più o meno inconsapevolmente, a un repertorio consolidato, una sorta di serbatoio dell’inconscio collettivo adulterino.
È come se i traditori avessero accesso a un manuale segreto in cui sono racchiuse le frasi utili a innamorare, rabbonire, turlupinare le malcapitate, nel tentativo di perpetrare all’infinito la bigamia.
Le amanti, nei primi tempi della relazione (e talvolta per un periodo molto lungo prima di insospettirsi), ascoltano con orecchie vergini le asserzioni del fedifrago, credendo nell’esclusività di quelle parole e ignorando che si tratta invece di formule condivise da tutta la categoria dei traditori.
Tali formule corrispondono a enunciati standard – con variazioni idiosincratiche minime – che accompagnano ogni fase della relazione: dalle sperticate dichiarazioni d’amore alle promesse di un futuro diverso, passando attraverso i ripensamenti (guarda caso, sempre post-coitali) nonché i moniti, le precisazioni, le preoccupazioni, le giustificazioni, le gelosie, le autocommiserazioni, le fantasie poligame, le pietose o impietose descrizioni opportunistiche della legittima consorte e delle copule coniugali, le esaltazioni appassionate del polimorfo sesso extraconiugale, e per concludere, i finti abbandoni e le nuove epifanie.
Qualunque sia la verità scientifica in proposito, a partire da oggi ogni donna possiede uno strumento indispensabile di difesa personale, perché il manuale del fedifrago non è più segreto: è qui, tra le vostre mani, sotto i vostri occhi, affinché vi possa essere di aiuto e di conforto.
Le mogli sapranno cosa raccontano i mariti alle amanti. Le amanti si accorgeranno di non essere sole, ma di subire insieme a migliaia di altre tapine un’ineluttabile logosfera comune. E infine, i fedifraghi dotati di intelligenza e umorismo potranno ridere di sé, ma forse chissà, talvolta anche riflettere.
Il fatto è che ci sono due modi per affrontare un tema doloroso come il tradimento: la tragedia e la commedia. Noi abbiamo scelto di corredare il frasario del fedifrago con storie vere di ordinaria comicità, sia perché il comico è la forma moderna del tragico, sia perché ridere dei propri disastri quotidiani è l’unico modo per non esserne sopraffatti.
Come suggerisce l’assennato finale del Falstaff di Verdi, la realtà della condizione umana è che siamo tutti gabbati. Così, con uno sguardo di tenerezza rivolto al nostro annaspare, davvero non ci resta che ridere.

Le autrici

Francesca Bonafini (Verona 1974) vive a Bologna. Ha pubblicato i romanzi Mangiacuore (Fernandel, 2008) e Casa di carne (Avagliano, 2014). Numerosi suoi racconti sono apparsi su riviste, quotidiani e antologie. È presente nel Dizionario affettivo della lingua italiana (Fandango, 2008) con il lemma «zaino» ed è una delle quattro autrici del romanzo collettivo Il cavedio (Fernandel, 2011). Ha scritto di musica italiana e in particolare di Ivano Fossati nel volume Sex machine. L’immaginario erotico nella musica del nostro tempo (Auditorium, 2011).

Caterina Falconi è laureata in filosofia. Ha pubblicato i romanzi Sulla breccia (Fernandel, 2009) e Sotto falsa identità (Galaad Edizioni, 2014). Ha scritto, con Simone Gambacorta, Una questione di malafede. Scambio a due voci sulla scrittura creativa (Duende, 2010). Numerosi suoi racconti sono apparsi su antologie e riviste. È presente nell’antologia Nessuna più (Elliot, 2013), curata da Marilù Oliva. È co-curatrice delle antologie L’occasione (Galaad Edizioni, 2012), La morte nuda (Galaad Edizioni, 2013) e Sogni senza frontiere (Edizioni dell’Arco, 2013). Ha collaborato alla stesura delle sceneggiature della seconda serie del cartone animato Carotina Super Bip, della Lisciani Group.

La rassegna stampa

"La Città", quotidiano di Teramo: anticipazione dell'uscita di "Non avremmo mai dovuto. Le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti", in uscita il 24 giugno 2015.

“La Città”, quotidiano di Teramo: anticipazione dell’uscita di “Non avremmo mai dovuto. Le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti”, in uscita il 24 giugno 2015.


La Città, quotidiano di Teramo, 29 maggio 2015.

A cura di Simone Gambacorta, l’anticipazione del libro, in libreria dal 24 giugno.

(Il pdf dell’articolo è scaricabile qui)

“Il libro che fa tana ai mariti traditori
Adulteri, bugie, alibi e scuse: arriva il balla-detector di Bonafini e Falconi
Una guida semiseria con le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti

Due amiche, due scrittrici, due donne: hanno messo ancora una volta insieme i nomi “in ditta”, Francesca Bonafini e Caterina Falconi, e hanno scritto a quattro mani un libro insolito, curioso e molto divertente che ha soprattutto una virtù: riuscire a parlare dell’universo maschile, e in particolare a smascherare certe viltà e certe ipocrisie che accomunano più o meno tutti gli uomini, attraverso un’ottica squisitamente femminile. Arriva infatti nei prossimi giorni nelle librerie “Non avremmo mai dovuto”, un frasario semiserio del fedifrago italiano compilato dalle due autrici, che zigzagano brillantemente tra serio e faceto (Ad est dell’equatore, pp. 208, 12 euro).
Grazie a un campionario di bugie, luoghi comuni e alibi catalogati dal duo Bonafini-Falconi, “Non avremmo mai dovuto” dice ridendo e scherzando la verità, anzi l’amarissima e pure un bel po’ sconsolante verità, sulla questione relazioni extraconiugali. Il titolo del volume non lascia del resto dubbi sul tema: fulcro delle pagine è un evergreen per eccellenza del consorzio umano, le cosiddette e onnipresenti corna. Più precisamente, il libro zooma su quella sezione molto specialistica del variegato e sorprendente mondo adulterino che vede come protagonisti uomini sposati alle prese, sotto le lenzuola e non solo, con le rispettive amanti, il più delle volte disperatamente speranzose di spodestare la “titolare di cattedra” e così divenire le regine del cuore del principe azzurro di turno. E così questo volumetto costringe i maschietti e gli ometti e via ridimensionando a fare i conti con un’autocritica inesorabile, rivolta tanto al “si salvi chi può” quanto a “il più pulito c’ha la rogna”.
«Ogni marito fedifrago – questa la tesi delle autrici – quando si rivolge alla propria amante, attinge, più o meno inconsapevolmente, a un repertorio consolidato, una sorta di serbatoio dell’inconscio collettivo adulterino. È come se i traditori avessero accesso a un manuale segreto in cui sono racchiuse le frasi utili a innamorare, rabbonire, turlupinare le malcapitate, nel tentativo di perpetrare all’infinito la bigamia. Le amanti, nei primi tempi della relazione (e talvolta per un periodo molto lungo prima di insospettirsi), ascoltano con orecchie vergini le asserzioni del fedifrago, credendo nell’esclusività di quelle parole e ignorando che si tratta invece di formule condivise da tutta la categoria dei traditori». Bonafini e Falconi si addentrano con grande sense of humor in un lessico del tradimento ad uso e consumo delle fanciulle (a dire il vero non solo fanciulle, e non necessariamente in fiore), affinché sappiano destreggiarsi nell’interpretazione dei mille ingarbugliatissimi ed elusivi discorsi di cui i segreti dell’alcova le rendono inevitabilmente auditrici uniche e sole e non di rado desolate. E arricchiscono il tutto «con storie vere di ordinaria comicità. Sia perché – spiegano – il comico è la forma moderna del tragico, sia perché ridere dei propri disastri quotidiani è l’unico modo per non esserne sopraffatti».
È vero, non mancherà chi, specie tra militanti delle frange più ambigue e occhiute del moralismo bacchettone (e quindi semplificatorio) obietterà che, almeno fino a prova contraria, la complicità è pur sempre una forma di correità che impedisce, sommato tutto, di distinguere con nettezza tra sante e diavoli. Ma sarebbe un’obiezione di poco momento, e non perché infondata, piuttosto perché estranea alle finalità solidali, diciamo così, che hanno spinto le autrici a compilare questo spassoso manualetto. Lo si constata facilmente dinanzi all’enunciazione, così deliziosamente autoironica, degli obiettivi assolutamente pratici dell’opera, per tacere delle evidenti ragioni di necessità e urgenza che ne hanno decretata la pubblicazione: «A partire da oggi ogni donna possiede uno strumento indispensabile di difesa personale, perché il manuale del fedifrago non è più segreto: è qui, tra le vostre mani, sotto i vostri occhi, affinché vi possa essere di aiuto e conforto. Le mogli sapranno finalmente cosa raccontano i mariti alle amanti. Le amanti si accorgeranno di non essere sole, ma di subire insieme a migliaia di altre tapine un’ineluttabile logosfera comune. E infine, i fedifraghi dotati di intelligenza e umorismo potranno ridere di sé, ma forse chissà, talvolta anche riflettere».
Insomma, un effervescente mix tra la cassetta del pronto soccorso, la pietra filosofale e la cintura di sicurezza (citare altre cinture sarebbe forse fuori luogo) dove si individuano le modalità precipue e peculiari della retorica tipica del coniugato adultero: si va infatti «dalle sperticate dichiarazioni d’amore alle promesse di un futuro diverso, passando attraverso i ripensamenti (guarda caso, sempre post-coitali) nonché i moniti, le precisazioni, le preoccupazioni, le giustificazioni, le gelosie, le autocommiserazioni, le fantasie poligame, le pietose o impietose descrizioni opportunistiche della legittima consorte e delle copule coniugali, le esaltazioni appassionate del polimorfo sesso extraconiugale, e infine, i finti abbandoni e le nuove epifanie».
Francesca Bonafini, veneta di Verona, e Caterina Falconi, abruzzese di Giulianova (ma con natali atriani), dimostrano persino anagraficamente che tutto il mondo è paese anche per quanto riguarda la voce “fedifraghi”, e confezionano un divertissement che racconta uno spicchio clandestino della commedia umana, tenendo però fermo quel retrogusto amaro che alla fine diventa il vero bioritmo di tutte le scappatelle prolungate. Che poi la scrittura sia l’habitat privilegiato di queste due collaudate narratrici, è un fatto su cui non si discute.
Mo.mo”

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Il Centro, quotidiano d’Abruzzo, 7 giugno 2015.
A cura di Lalla D’Ingnazio, un’anteprima del libro che sarà in libreria dal 24 giugno

L’articolo è scaricabile qui.

Quotidiano Il Centro, 7 giugno 2015. Anteprima di “Non avremmo mai dovuto. Le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti”, in uscita il 24 giugno 2015.

Quotidiano Il Centro, 7 giugno 2015. Anteprima di “Non avremmo mai dovuto. Le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti”, in uscita il 24 giugno 2015.

 

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  • I Libri: “Non avremmo mai dovuto – unico frasario semiserio del fedifrago italiano è un tesoro prezioso per ogni donna, uno strumento efficace di difesa personale più violento e simpatico di qualsiasi arte marziale.” (Alessandra Allegretti)
  • Yahoo Italia“Abbiamo raccolto dunque queste frasi, corredandole di storie vere di quotidiana comicità, perché l’unico modo per uscire sani di mente dalle faccende di corna è ridere, ridere, e ancora ridere”. (Intervista alle autrici su Yahoo Italia)
  • Video servizio su Yahoo Italia
  • Grazia.it:”Il perfetto libro per l’estate che ci aspetta”.
  • The Huffington Post: “Questo frasario squisitamente letterario vi farà sorridere, riflettere, domandare fino a che punto noi e le nostre amiche siamo davvero in grado di non buttare il nostro cuore a chi non lo merita”. (Marilù Oliva)
  • Mangialibri: “Con sguardo sornione e tono leggero le autrici portano alla luce i grandi classici dell’inganno amoroso – ma anche, simmetricamente, dell’ingenuità femminile – e li esemplificano con delle brevi parabole, portando all’attenzione del lettore casi pratici e aneddoti tragicomici.” (Eleonora Cocola)

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Il nutrimento primaverile: Ibsen

Per la mia rubrica Mandibola. I nutrimenti di Bonnie sulla rivista Stra Occupati ho scelto per la primavera I pilastri della società di Henrik Ibsen, edito per la prima volta nel 1877, ora reperibile in Ibsen. I capolavori (Newton Compton, 2011).
Tema di questo numero: “Ben venga il caos, se l’ordine non ha funzionato” (Karl Kraus). La copertina è di Vania Barbato.

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Il nutrimento invernale: Qohélet

Per la mia rubrica Mandibola. I nutrimenti di Bonnie sul mensile Stra Occupati ho scelto per l’inverno (e l’incipiente primavera) il Qohélet, nella traduzione di G. Ceronetti (Adelphi, 2001).
Tema di questo numero: “Ma intanto sole, vento, vino e trallallà” (Misa Sapego). La copertina è di Laura Fanelli.

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Il nutrimento di dicembre: Gianni Celati

Per la mia rubrica Mandibola. I nutrimenti di Bonnie sul mensile Stra Occupati ho scelto per dicembre Lunario del paradiso di Gianni Celati (Einaudi, 1978).
Tema di questo numero: “Il miglior regalo che avrebbe potuto fargli era una vita piena di avventure” (Lewis Carroll). La copertina di dicembre è di Michele Rocchetti.

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Il lavoro delle donne: Elisa Franzin e il mestiere dell’attore

Un calendario tutto al femminile realizzato dall’associazione I colori dell’Iride di Lanciano (Ch) per raccontare il lavoro delle donne: ritratti di donne che lavorano fatti da fotografe e scrittrici, tra le quali Caterina Falconi, Mascia Di Marco e io: Patrizia Di Rocco, presidente dell’associazione, parla del progetto ad Abruzzolive.tv.

image 1 24793883Il mio pezzo pubblicato nel calendario è tratto dal monologo del personaggio Elisa Franzin nel romanzo Il cavedio (Fernandel, 2011).

Antologia “La morte nuda” (Galaad, 2013)

Se non mi strangola è il titolo del mio racconto contenuto nell’antologia La morte nuda, curata da Simona Castiglione e Caterina Falconi,  in uscita questa settimana per le edizioni Galaad.

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L’antologia:

Come ripete il verso del corvo di Edgar Allan Poe, il suo gracchiante nevermore, ogni uomo convive con il sentimento del mai più, leit motiv che lo chiama a interrogarsi sul finis vitae, a immaginare l’appuntamento finale con “la signora vestita di nulla”. Ma misurarsi con la dipartita non è facile, a meno che non si provi a scandagliare gli abissi scrivendo storie, o ascoltandole. Non è forse narrando mille e una volta che si allontana la fine, in una notte lunga intessuta di parole? Ecco, allora, che la morte qui si fa bella, si denuda, si mostra, si svela in una danza, un velo dopo l’altro, un racconto dopo l’altro: in ventitré storie di autori italiani che hanno le tinte del poliziesco o del fantascientifico, che trascolorano nell’horror o virano verso il grottesco, in cui il sesso sfrenato si muta in magia nera e il terrore si ribalta in umorismo. Un’antologia irresistibile, un viaggio per accarezzare la morte nella sua nudità, per corteggiarne il profilo che si staglia netto all’orizzonte, come tratto del paesaggio in cui si muove il viandante quando costeggia la linea che lo separa dall’ultimo confine.

Gli autori:

Luca Bathory, Francesca Bonafini, Marco Candida, Simona Castiglione, Pier Giuseppe Cavalli, Cynthia Collu, Romano De Marco, Berarda Del Vecchio, Giovanni Di Iacovo, Mascia Di Marco, Caterina Falconi, Valentina Ferri, Francesca Genti, Janis Joyce, Laura Liberale, Elena Maffioletti, Luca Martini, Michele Monina, Gianluca Morozzi, Andrea Ponso, Patrizia Rinaldi, Davide Sapienza, Michele Toniolo, Paolo Zardi.

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L’antologia sarà presentata per la prima volta a Pescara nell’edizione 2013 del Festival delle Letterature dell’Adriatico, domenica 10 novembre, ore 19:00, al Circolo Aternino, Sala Blu.

Interverranno, oltre alle curatrici Simona Castiglione e Caterina Falconi, gli autori Romano De Marco, Laura Liberale, Marco Candida, Cynthia Collu, Mascia Di Marco, Giovanni Di Iacovo, Valentina Ferri, e io. Coordina l’incontro Igor De Amicis.

Il nutrimento d’autunno: Mario Vargas Llosa

Per la mia rubrica Mandibola. I nutrimenti di Bonnie sul mensile Stra Occupati, per il numero autunnale il cui tema è Trova ciò che ami e lascia che ti uccida (Charles Bukowski), ho scelto le Avventure della ragazza cattiva di Mario Vargas Llosa (Einaudi, 2006).
La copertina di questo mese è di Davide Mancini.

  

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Il nutrimento di settembre: Rainer Maria Rilke

Per la mia rubrica Mandibola. I nutrimenti di Bonnie sul mensile Stra Occupati ho scelto per settembre le Elegie duinesi di Rainer Maria Rilke (prima edizione 1923 – Einaudi 1978).
Tema del mese di Stra Occupati: “Ci si mette molto tempo per diventare giovani” (Pablo Picasso). La copertina di questo mese è di Hernàn Chavar.

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Il nutrimento d’agosto: Massimo Recalcati

Sul numero di agosto di Stra Occupati (tema del mese “Abbandonate tutto, partite per le strade” di André Breton) per la mia rubrica Mandibola. I nutrimenti di Bonnie ho scelto Ritratti del desiderio di Massimo Recalcati (Raffaello Cortina, 2012).
La copertina agostana di Stra è di Nicoz Balboa.

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La mandibola desiderante è scaricabile qui.

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Apocalisse a poco a poco

E’ on line un piccolo estratto dal mio racconto Apocalisse a poco a poco, il quale farà parte di un’antologia che uscirà in autunno a cura della giornalista Antonella Gaita e per iniziativa dell’azienda teramana Ali d’Oro, ideatrice del progetto “Il senso del gelato“:  il ricavato della pubblicazione sarà interamente devoluto alla Fondazione Maria Regina presso Casa Madre Ester a Scerne di Pineto (Te).

Qui l’articolo del 30 luglio sul quotidiano teramano La Città, in occasione della pubblicazione del racconto.

La Città - Alidoro

Il nutrimento di luglio: Thomas Bernhard

Sul numero di luglio di Stra Occupati (tema del mese “Il combattimento è il mio letto di riposo”, dal Don Chisciotte di Cervantes) per la mia rubrica Mandibola. I nutrimenti di Bonnie ho scelto Il Soccombente di Thomas Bernhard (Adelphi 1985).
La copertina di luglio di Stra è di Virginia Mori.

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Ecco qua la Mandibola soccombente.

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Il nutrimento di giugno: Giovanni Testori

A partire da questo mese, all’interno della free press abruzzese Stra Occupati, mi occupo di una minuscola rubrica dal titolo Mandibola. I nutrimenti di Bonnie nella quale, con la mia piccola voce sgangherata, parlo dei libri di cui mi nutro, scelti in base al tema del mese della rivista.

Il tema del numero doppiozero (giugno 2013) è: “Troppo non è abbastanza” (William Blake). L’ingrandimento, l’eccesso, il troppo che non stroppia, il pantagruelico, il tracimante.
Indi per cui ho scelto il romanzo Il fabbricone di Giovanni Testori (Feltrinelli, 1961).

Stra Occupati - n. doppiozero

La mandibola testoriana è scaricabile qui.

il fabbicone-Giovanni Testori

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In Drogheria Buonconsiglio discorrevamo d’amore

Sul numero tre di Stra Occupati – free press vastese – il Savonarola sbronzo della rubrica Strafatti questo mese sono io.

Stra Occupati è una free press tascabile ad uscita mensile, disponibile gratuitamente in tiratura di 1000 copie nei migliori locali della zona di Vasto-San Salvo-Termoli- Lanciano, ma si può leggere anche on line.

Ecco dunque il mio Strafatti.