Francesca Bonafini

Da "Mangiacuore" (Fernandel, 2008) a "La strada ti chiama" (Sinnos, 2022; Premio Andersen 2023 come miglior libro oltre i 12 anni) : l'archivio delle mie pubblicazioni, presentazioni, readings, rassegna stampa

Categoria: Cose di musica

La strada ti chiama: rassegna stampa e interviste

RASSEGNA STAMPA (in aggiornamento)

“Ma la vera sorpresa è nella scrittura della Bonafini, coinvolgente e arguta, raffinata e al tempo stesso semplice e accattivante, capace di sorprenderci per una insolita musicalità e per una indubbia ricchezza lessicale e sintattica. Merce rara di questi tempi nei quali non pochi editori mi appaiono spaventati da ciò che appare complesso. Non posso che lodare, concludendo, l’intelligenza, il coraggio e il rigore editoriale di Sinnos”
Walter Fochesato, rivista Andersen

“Piacerà a chi ama le storie corali, a chi ha voglia di scoprire cosa sognasse un ragazzo degli anni Settanta dall’altra parte del mondo e a chi non ha paura di fare sentire la propria voce”
Marta Palazzesi, La Lettura – Corriere della Sera

“Uno dei temi de ‘La strada ti chiama’ è la musica classica che s’infila dappertutto – dolce, definitiva, assoluta – tra i dubbi e le incertezze del crescere”
Igiaba Scego, Internazionale

“La strada ti chiama è un libro travolgente ed emozionante come lo sono i tredici anni, appassionato e luminoso come le pedalate in bicicletta sotto il sole estivo. Un libro che sa raccontare benissimo l‘amicizia, i sogni, le aspettative ma anche il dolore dei cambiamenti e la difficoltà di rimanere sé stessi anche quando tutto si trasforma. […] Una storia meravigliosa e potente sull’importanza dell’amicizia, una storia che fa bene al cuore e che, se si legge da adulti, fa tornare tra le risate, gli scherzi, l’adrenalina e la leggerezza dei tredici anni e le sue infinite possibilità”
zebuk.it

“Ma La strada ti chiama resta soprattutto un romanzo capace di ritrarre gli adolescenti che si affacciano alla vita, osservando se stessi, i coetanei e quel mondo, guida ed esempio negativo allo stesso tempo, popolato dagli adulti”
Silvia Gusmano, L’Osservatore Romano

“L’autrice conferma qui, come nei precedenti romanzi, una stupenda capacità di analisi per quanto riguarda ogni personaggio messo in campo. A questo si aggiunge la conferma della gestione della lingua. Ne La strada ti chiama non è mai piatta, sempre ben articolata, in equilibrio magnifico fra una possibile contemporaneità e lo slancio lirico narrativo”
Sergio Rotino, Satisfiction

“Quattro voci, tanta musica e diverse strade per un’unica vicenda. Francesca Bonafini torna alla letteratura per ragazzi e lo fa con un libro, La strada ti chiama, in cui la spontanea curiosità adolescenziale si mescola alla ricchezza etnica del Canada degli anni Settanta”
Giulia Siena, Chronica Libri

“Questa è davvero una storia bellissima perché le voci riescono a essere tutte originali, uniche, autentiche, e nelle quattro parti-Mappe si incontrano, si tengono per mano, diventano davvero un coro polifonico, in cui ciascuna sta accanto all’altra componendo una unica entusiasmante melodia. […] La scrittura di Francesca Bonafini è vivida, delicata e potente allo stesso tempo, è come se con le sue parole si ponesse sempre sulla soglia a fare da messaggero tra quel mondo dell’infanzia e l’adolescenza e i lettori, e lo fa con rispetto e grande capacità di restare in sintonia con il mondo dell’infanzia, rispetto anche per la lingua che cura con amorevole dedizione nelle scelte linguistiche, nelle costruzioni sintattiche, mai semplificate, mai banalizzate e sempre invece tessute come strumenti di una ricerca profonda del sentire e del vivere dei quattro ragazzini protagonisti. Una storia consigliatissima, che a mio avviso dovrebbero leggere anche gli adulti”.
Cristiana Pezzetta, Book Avenue Kids

“Questo romanzo racconta tanto con una scrittura di grande bellezza che, a volte, sfiora la narrazione poetica. Quattro ragazzi a Toronto a metà degli anni Settanta, figli di immigrati nati in Canada. Italiani, francesi, greci. Ci sono i sogni delle seconde generazioni, la ricerca del tesoro, le perdite e le conquiste. Quelle di tutti, nel tempo e di sempre. Quando un romanzo è dimostrazione che non esiste confine tra le storie per ragazzi e per adulti”.
Giuliana Facchini, scrittrice

“La musica, vera protagonista del romanzo, che fa crescere, che unisce, che eleva, che sublima gli affetti e li mantiene saldi nel tempo. Un libro che piacerà agli adolescenti, agli adulti, agli anziani, agli amanti del teatro, della poesia, della musica in tutte le sue forme. Una storia che suggerisce l’ascolto”.
Elisabetta Bolondi, SoloLibri.net

“Un romanzo per tutti, una bella lingua scritta, una bella storia da leggere”
La storica Libreria per ragazzi Giannino Stoppani

“Una vicenda articolata in cui si mischiano desideri, delusioni, scelte, paure e tanta musica da ascoltare ad altissimo volume”
Corriere Romagna

INTERVISTE RADIO E TV

La strada ti chiama e la collana Zona franca di Sinnos Editrice


La strada ti chiama. Dall’11 novembre in libreria


Nell’estate del 1976, a Toronto, in Canada, quattro tredicenni si incontravano ogni pomeriggio per giocare a hockey nelle strade del quartiere di East York. Parlavano talvolta di un misterioso tesoro da portare alla luce. I loro nomi erano Leonardo, Dimitrios, Oliver, Yves.
Quattro storie si intrecciano in un’unica vicenda per raccontare aspirazioni e desideri, delusioni e scoperte improvvise, partite di hockey, cucina greca e tanta, tanta musica, da ascoltare ad altissimo volume.

La strada ti chiama (Sinnos, 2022)
di Francesca Bonafini
pp. 176

RASSEGNA STAMPA (in aggiornamento)

“L’autrice conferma qui, come nei precedenti romanzi, una stupenda capacità di analisi per quanto riguarda ogni personaggio messo in campo. A questo si aggiunge la conferma della gestione della lingua. Ne La strada ti chiama non è mai piatta, sempre ben articolata, in equilibrio magnifico fra una possibile contemporaneità e lo slancio lirico narrativo” (Sergio Rotino, Satisfiction)

“Quattro voci, tanta musica e diverse strade per un’unica vicenda. Francesca Bonafini torna alla letteratura per ragazzi e lo fa con un libro, La strada ti chiama, in cui la spontanea curiosità adolescenziale si mescola alla ricchezza etnica del Canada degli anni Settanta” (Giulia Siena, Chronica Libri)

“Questo romanzo racconta tanto con una scrittura di grande bellezza che, a volte, sfiora la narrazione poetica. Quattro ragazzi a Toronto a metà degli anni Settanta, figli di immigrati nati in Canada. Italiani, francesi, greci. Ci sono i sogni delle seconde generazioni, la ricerca del tesoro, le perdite e le conquiste. Quelle di tutti, nel tempo e di sempre. Quando un romanzo è dimostrazione che non esiste confine tra le storie per ragazzi e per adulti”. (Giuliana Facchini, scrittrice)

“Questa è davvero una storia bellissima perché le voci riescono a essere tutte originali, uniche, autentiche, e nelle quattro parti-Mappe si incontrano, si tengono per mano, diventano davvero un coro polifonico, in cui ciascuna sta accanto all’altra componendo una unica entusiasmante melodia. […] La scrittura di Francesca Bonafini è vivida, delicata e potente allo stesso tempo, è come se con le sue parole si ponesse sempre sulla soglia a fare da messaggero tra quel mondo dell’infanzia e l’adolescenza e i lettori, e lo fa con rispetto e grande capacità di restare in sintonia con il mondo dell’infanzia, rispetto anche per la lingua che cura con amorevole dedizione nelle scelte linguistiche, nelle costruzioni sintattiche, mai semplificate, mai banalizzate e sempre invece tessute come strumenti di una ricerca profonda del sentire e del vivere dei quattro ragazzini protagonisti. Una storia consigliatissima, che a mio avviso dovrebbero leggere anche gli adulti”. (Cristiana Pezzetta, Book Avenue Kids)

“La musica, vera protagonista del romanzo, che fa crescere, che unisce, che eleva, che sublima gli affetti e li mantiene saldi nel tempo. Un libro che piacerà agli adolescenti, agli adulti, agli anziani, agli amanti del teatro, della poesia, della musica in tutte le sue forme. Una storia che suggerisce l’ascolto”. (Elisabetta Bolondi, SoloLibri.net)

“Un romanzo per tutti, una bella lingua scritta, una bella storia da leggere” (La storica Libreria per ragazzi Giannino Stoppani)

“Piacerà a chi ama le storie corali, a chi ha voglia di scoprire cosa sognasse un ragazzo degli anni Settanta dall’altra parte del mondo e a chi non ha paura di fare sentire la propria voce” (Marta Palazzesi, La Lettura – Corriere della Sera).

“Ma La strada ti chiama resta soprattutto un romanzo capace di ritrarre gli adolescenti che si affacciano alla vita, osservando se stessi, i coetanei e quel mondo, guida ed esempio negativo allo stesso tempo, popolato dagli adulti” (Silvia Gusmano, L’Osservatore Romano)

“Ma la vera sorpresa è nella scrittura della Bonafini, coinvolgente e arguta, raffinata e al tempo stesso semplice e accattivante, capace di sorprenderci per una insolita musicalità e per una indubbia ricchezza lessicale e sintattica. Merce rara di questi tempi nei quali non pochi editori mi appaiono spaventati da ciò che appare complesso. Non posso che lodare, concludendo, l’intelligenza, il coraggio e il rigore editoriale di Sinnos” (Walter Fochesato, rivista Andersen)

“Una vicenda articolata in cui si mischiano desideri, delusioni, scelte, paure e tanta musica da ascoltare ad altissimo volume” (Corriere Romagna)

INTERVISTE

La strada ti chiama e la collana Zona franca di Sinnos Editrice


Dopo tutto

insound2.0

 

Un mio scritto su Dopo tutto  – album live di Ivano Fossati uscito lo scorso dicembre – pubblicato sul nuovo numero della rivista musicale Insound magazine.

 

 

 

 

 

Di Ivano Fossati ho scritto anche:

Pensiero stupendo


Una mia piccola recensione al doppio album “Pensiero stupendo. Le canzoni di Ivano Fossati interpretate dai più grandi artisti italiani” è uscita sul nuovo numero della rivista musicale InSound magazine.

 

 
Di Ivano Fossati ho scritto anche:

Una lunga fedeltà. Con Ivano Fossati è cominciata così.

Era il 1996, era il tour di Macramè, era il mio primo concerto di Ivano Fossati. Verona, teatro Filarmonico. Mi ci ha portata la mia amica Chiara Casarella, che lo amava di già. Io invece Ivano ancora non lo conoscevo.
Non so se ci avete mai fatto caso: c’è un momento preciso in cui ci si accorge di essere innamorati. Un momento luminoso che è una piccola devastante irragionevole epifania, una rivelazione che ci modifica per sempre e non si torna indietro più. Con le canzoni di Ivano è successo pochi giorni dopo quel concerto. Avevo comprato i due storici live del ’93. Ero a casa, mi stavo preparando per uscire, nello stereo avevo messo Ivano, ero distratta. Improvvisamente la folgorazione. La canzone era Carte da decifrare.
Ecco, io non ce l’ho proprio per niente l’innamoramento facile, ma quando mi succede è la fine. Quando succede sono spacciata. E non voglio perdermi nulla e non mi spaventa nulla, neanche le lacrime, la fatica, la malinconia.
Un altro genovese, don Andrea Gallo, dice, più o meno con queste parole: che frase è “non ti amo più”? Non è possibile. Non amare più significa non avere amato mai.
Io la penso come don Gallo. L’amore ha un inizio, ma non una fine.
Negli anni in cui abitavo con Thomas e avevamo un gruppo musicale che si chiamava Statale 17, Fossati e De André li chiamavo i miei genovesi. Erano il nostro pane quotidiano. Riempivano la nostra musica e le nostre giornate. Avevo poco più di vent’anni, sognavo Genova, non c’ero mai stata. Quando morì De André andai a Genova per la prima volta nel giorno del suo funerale. Volevo essergli in qualche modo vicina.
Un fossatiano (un fossatiano vero) che legga il mio Mangiacuore, non può non riconoscere Ivano tra le righe. Non per l’esergo tratto da Il canto dei mestieri, non perché nel testo cito esplicitamente alcuni versi de La canzone popolare e di Italiani d’Argentina, ma perché Ivano c’è dappertutto. E lì. Nella lingua, nei dettagli, nel suono di certe parole. Ivano è lì, metabolizzato al punto da diventare altro, da diventare parole mie.
Fossati è uno dei miei maestri, uno dei miei punti di riferimento. Le parole di Ivano sono con me, mi accompagnano sempre. Non nella testa, ma nella carne tutta. Sono parole fatte carne.
Dal 1996 ho seguito Ivano in ogni suo tour, ho visto tanti concerti e partecipazioni varie, sono stata a sentirlo parlare al Festivaletteratura di Mantova, ho letto tutto ciò che lo riguarda, sono stata a Genova per la sua festa di compleanno al teatro Carlo Felice, compiva cinquantanni. Ho ricordi bellissimi, che qui non voglio raccontare. Li racconto a volte a voce, agli amici. Ho scritto di lui in Sex machine. L’immaginario erotico nella musica del nostro tempo (Auditorium, 2011), ma in fondo ho scritto di lui sempre.
Adesso, stasera, in questo Decadancing Tour che ho seguito a Milano, a Bologna, a Genova, a Napoli, ecco, stasera al teatro Filarmonico di Verona è stato il mio ultimo concerto, perché Ivano ha deciso che dal vivo non suonerà più.
Benvenuto anche il tuo nome fra le future nostalgie, Ivano.
Ma tanto è come dice don Gallo, sai? Per me è proprio così, come dice lui.

* “Una lunga fedeltà” è il titolo del libro che raccoglie gli scritti di Gianfranco Contini su Eugenio Montale. Mi sono permessa di prenderlo a prestito.

Il Decadancing tour di Fossati su Insound magazine

 

Il mio articolo sul concerto di apertura del Decadancing tour di Ivano Fossati (Milano 9 novembre 2011, Teatro degli Arcimboldi), apparso su Insound magazine di dicembre.
 

 

 

 

N.B.  L’ultimo tour di Ivano Fossati si chiama Decadancing tour, come è infatti scritto correttamente nell’articolo. Nel titolo purtroppo è stato riportato come Decadence tour: si tratta di un errore redazionale non di mia competenza, ma del quale comunque mi dispiaccio e mi scuso.

Ivano Fossati

Sul numero di dicembre di Insound magazine c’è un mio pezzo sul concerto di apertura del Decadancing tour di Ivano Fossati, Milano, Teatro degli Arcimboldi, 9 novembre 2011.


Del mio amato Fossati ho scritto a lungo nel volume Sex machine. L’immaginario erotico nella musica del nostro tempo, edito da Auditorium e uscito la scorsa estate.

Il mio intervento si intitola “Con le mani sulla bocca ti canterei. L’immaginario erotico nelle canzoni italiane“.

La scheda del libro:

Quale fonte di liberazione sessuale abbia rappresentato per intere generazioni la scena musicale degli ultimi 50 anni è cosa nota.
Canzoni dai testi espliciti, provocatorie copertine discografiche, immagini e performance di musicisti capaci di emozionare non solo per il suono dei loro strumenti, ma anche per l’esibizione di un corpo libero ed esplosivo, hanno rivoluzionato il mondo della comunicazione visiva e della cultura contemporanea.

Di questo tratta il volume SEX MACHINE – L’immaginario erotico nella musica del nostro tempo (Auditorium Edizioni, euro 19,90),
con testi di Francesca Bonafini, Sergio Messina, Marco Pierini, Barbara Tomasino, e due inserti fotografici a colori (Sex Icons e Sex Covers).

  • “Il leone in tasca. Liberazione del corpo maschile, da Brando a Prince” di Sergio Messina
  • “Le donne nel rock: tra mito e martirio” di Barbara Tomasino
  • “Under my thumb. Misoginia e culto della virilità nel rock” di Marco Pierini
  • “Con le mani sulla bocca ti canterei. L’immaginario erotico nelle canzoni italiane” di Francesca Bonafini

Al festivalfilosofia di Modena


Il 16, 17 e 18 settembre sarò a Modena in occasione dell'uscita di un mio racconto intitolato "Si vocifera" sulla rivista
CIVICO 103

per EXTENDED VOICES.
MUSICA, VIDEO E RITRATTI DELLA VOCE CONTEMPORANEA

a cura di Claudio Chianura: tre giorni di eventi alla Galleria Civica di Modena nell'ambito del FESTIVALFILOSOFIA

 

Sex machine a Roma


Oggi a Roma, 3 luglio 2011.

"Sex machine. L'immaginario erotico nella musica del nostro tempo" (Auditorium, 2011).

Roma – 3 luglio – Casetta Rossa ore 18.30, presenti le autrici   Barbara Tomasino   e Francesca Bonafini. Con Giulia Villari (musicista), Gino Castaldo (giornalista), Claudio Chianura (direttore Auditorium Edizioni).

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sex machine-cover

Quale fonte di liberazione sessuale abbia rappresentato per intere generazioni la scena musicale degli ultimi 50 anni è cosa nota.
Canzoni dai testi espliciti, provocatorie copertine discografiche, immagini e performance di musicisti capaci di emozionare non solo per il suono dei loro strumenti, ma anche per l’esibizione di un corpo libero ed esplosivo, hanno rivoluzionato il mondo della comunicazione visiva e della cultura contemporanea.

Di questo tratta il volume SEX MACHINE – L’immaginario erotico nella musica del nostro tempo (Auditorium Edizioni, euro 19,90),
con testi di Francesca Bonafini, Sergio Messina, Marco Pierini, Barbara Tomasino, e due inserti fotografici a colori (Sex Icons e Sex Covers).

 

  • "Il leone in tasca. Liberazione del corpo maschile, da Brando a Prince" di Sergio Messina
  • "Le donne nel rock: tra mito e martirio" di Barbara Tomasino
  • "Under my thumb. Misoginia e culto della virilità nel rock" di Marco Pierini
  • "Con le mani sulla bocca ti canterei. L'immaginario erotico nelle canzoni italiane" di Francesca Bonafini

Con due inserti fotografici a colori
Sex Icons e Sex Covers

Sex machine. L’immaginario erotico nella musica del nostro tempo

In libreria dal 7 luglio 2011 – distribuzione PDE

Sex machine
L’immaginario erotico nella musica del nostro tempo

(Auditorium Edizioni)

sex machine-cover
Quale fonte di liberazione sessuale abbia rappresentato per intere generazioni la scena musicale degli ultimi 50 anni è cosa nota.
Canzoni dai testi espliciti, provocatorie copertine discografiche, immagini e performance di musicisti capaci di emozionare non solo per il suono dei loro strumenti, ma anche per l’esibizione di un corpo libero ed esplosivo, hanno rivoluzionato il mondo della comunicazione visiva e della cultura contemporanea.

Di questo tratta il volume SEX MACHINE – L’immaginario erotico nella musica del nostro tempo (Auditorium Edizioni, euro 19,90),
con testi di Francesca Bonafini, Sergio Messina, Marco Pierini, Barbara Tomasino, e due inserti fotografici a colori (Sex Icons e Sex Covers).

  • “Il leone in tasca. Liberazione del corpo maschile, da Brando a Prince” di Sergio Messina
  • “Le donne nel rock: tra mito e martirio” di Barbara Tomasino
  • “Under my thumb. Misoginia e culto della virilità nel rock” di Marco Pierini
  • “Con le mani sulla bocca ti canterei. L’immaginario erotico nelle canzoni italiane” di Francesca Bonafini

Con due inserti fotografici a colori
Sex Icons e Sex Covers